Antologica di Alfonso Palma
Diversivo alla monotona vita di provincia si è dimostrata la Mostra Antologica di Alfonso Palma che, dal 18 al 30 giugno 1994 , ha occupato la sala grande della Biblioteca Comunale del comune di Casalnuovo di Napoli.
Ciò è stato reso possibile grazie alla sensibilità dell’amministrazione comunale, con in testa il sindaco Francesco Terracciano, ed il fattivo interessamento del consigliere Pietro D’Alisa. Notevole l’affluenza di pubblico che, in queste due settimane, ha testimoniato i l suo interesse all’arte ed, in particolare alla produzione di un artista, quale Alfonso Palma, che va certamente gustato. Gli assenti hanno perso l’opportunità di beneficiare i propri occhi di una pittura pronta, diretta, solare che cerca di instaurare con il ” Lettore ” un buon rapporto di comunicazione.
Pittore impressionista, Alfonso Palma realizza, con una base di profondi studi tecnici, una pittura dal vero che prende spunto dagli aspetti più svariati della natura per creare armoniose composizioni floreali, impetuosi paesaggi e sobrie nature morte che pongono il proprio accento su un’utopica serenità che il pittore ricerca in un piacevole, ma spesso anche travagliato, mondo bucolico.
Cromaticamente equilibrata e sul piano compositivo impeccabile, la pittura di Alfonso Palma trascina facilmente l’osservatore in un vortice di sensazioni dal tono più svariato che rappresentano una vera e propria esperienza che mette a nudo i bisogni e le incertezze di autore e Lettore. Essi riescono, così, ad aiutarsi nella ricerca di un equilibrio psicologico che gode di continui scambi comunicativi.
Pur attingendo dalla realtà, le opere di Alfonso Palma vanno ben aldilà di essa, percorrendo a ritroso le sensazioni dell’animo umano e giungendo alle origini, nel più profondo dell’inconscio. L’artista è capace, in questo modo, di dare forma al pensiero. Entrare nella sala di esposizione rappresenta l’inizio di una profonda catarsi che vede come protagonista l’uomo che, prima di adesso, non ha mai tolto la maschera al proprio ” IO “, relegandolo in uno stato di solitudine ed egoismo. Peccato per gli assenti.
Gennaro Palma
Da Hinterland di luglio 1994