Il Colore oltre la Natura a cura di M. Iannaccone
La bellezza non può essere racchiusa in un concetto, non ha spazi o forme universali.
Si tratta di sensazione di benessere, tranquillità, voglia di prolungare il tempo del contatto visivo.
La percezione del “bello”, in ogni forma d’arte, scaturisce dall’empatia che si genera tra chi crea e chi contempla.
E Alfonso Palma questo legame con le gente è riuscito a crearlo.
I quadri del maestro sono la rappresentazione di piccoli momenti di realtà vissuta e chi li osserva continua a rivivere con l’autore quei frammenti di normalità.
E si ha la sensazione di aver incontrato davvero, insieme a lui, ignoti pescatori sulle rive del fiume e di averli osservati a lungo, concentrati e decisi con in mano le loro lunghe canne, o di aver percorso realmente la scala diroccata di una vecchia casa di campagna.
Sembra di avvertire l’inquietudine dal quale è scaturito un cielo in tempesta o la calma e la serenità che hanno guidato il pennello nel ricreare un prato fiorito.
Si da valore a qualcosa solo se riesce a lasciare il segno, se ne rimane una traccia, seppur minima, nei nostri ricordi.
E se, chiudendo gli occhi, nonostante il tempo trascorso, si è ancora capaci di ricreare l’immagine di una barchetta in un’acqua azzurra sovrastata da un cielo rosso-arancio, o se torna alla mente nitida la tela di un vecchio paio di scarponi o un viso di donna dai capelli corvini, allora vuol dire che i quadri del maestro Palma hanno trasmesso quella percezione del “bello” che arricchisce chi osserva, lasciandone un ricordo longevo.
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